Il calo di pressione è un disturbo molto comune, che possiamo avvertire quando cambiamo posizione bruscamente, per esempio alzandoci da sdraiati o passando dalla posizione seduta a quella eretta. I sintomi che si avvertono in questi casi, generalmente, sono instabilità, lievi capogiri e la vista annebbiata. La pressione arteriosa viene regolata nel nostro organismo dal sistema nervoso autonomo. Quando cambiamo posizione velocemente, l’attività nervosa di regolazione cardiovascolare subisce delle improvvise modifiche. Questo perché aumenta sia l’attività nervosa simpatica al cuore (producendo tachicardia), sia l’attività nervosa simpatica diretta ai vasi arteriosi periferici, generando una vasocostrizione arteriosa e venosa che impedisce i cali di pressione. Inoltre, in caso di una temperatura circostante elevata, il sistema nervoso autonomo si trova a dover svolgere anche un’attività di termoregolazione, rendendo il fenomeno di regolazione più complesso.
Tipicamente, dunque, i cali di pressione si verificano in caso di cambi di posizione improvvisi, a seguito di sforzi fisici importanti e con un clima afoso. Anche lavorare al chiuso, in luoghi con un clima a cui l’organismo fatica ad adattarsi, come le cucine dei ristoranti, può comportare un calo di pressione in soggetti predisposti. Quando si verifica un calo di pressione, la cosa migliore da fare è sdraiarsi fino a quando i sintomi non scompaiono. Se sdraiarsi non è possibile, può essere d’aiuto anche mettersi in posizione seduta, respirare a fondo e bere un bicchiere d’acqua. Le persone soggette a cali di pressione dovrebbero cercare di prevenire il fenomeno mantenendosi sempre ben idratati e assumendo una quantità adeguata di frutta, verdura e in generale tutti quegli alimenti che possono garantire un apporto di sali minerali.